che serà serà

in quegli anni si cantava “che serà serà..” e sì, whatever will be, will be. ma oggi, adesso, per 90 minuti ancora ci siamo, seduti qui, nel mezzo dell’Europa, nell’Europa che conta. ed è bello, davvero, vedere colori diversi e nuovi girare per la città, gruppetti di tifosi con quell’aria un po’ da turista che fa passare il tempo; si guardano attorno, si fanno guardare, le sciarpe e le bandiere appese agli zaini o portate come mantelli. è bello perché stasera sarà una bolgia e…

Ed è champion’s league!

16 maggio 2010: è champion’s league. 18 anni dopo e allora era ancora coppa dei campioni. Erano anni, anni e anni che non soffrivo così. Una sofferenza antica, da fiato che manca, da stomaco chiuso e tutto il calcio minuto per minuto nelle orecchie. E l’urlo liberatorio al gol, un urlo che quasi non usciva. Mio padre se fosse qui lo so, avrebbe detto “non ho sofferto mica.. io ero tranquillo” 🙂 Come dice qualcuno “manca una luce sola questa notte, però la vita, che…

l’anima in concerto

a sentire vecchioni in quel piccolo teatro non so quanti fossimo. era pieno ma sembrava di essere in un salotto e questo deve aver provato anche lui, perché ha regalato uno di quei concerti che non si dimenticano, un po’ costruito e un po’ improvvisato, un po’ cantato e un po’ recitato a braccio. Con la musica di un pianoforte a coda e di un contrabbasso ad accompagnarlo, tutto qua. Da sciogliersi, per me che ho la mia vita percorsa sulla sua colonna sonora. e…

dov’è il confine

“restiamo volentieri ad aspettare che la nostra casa stessa riprenda il mare” ieri tornavo a casa in macchina, arrampicandomi sulla collina; e guidando guardavo lassù, sul versante, dove la mia casa mi appare aggrappata. arrivando da qui la montagna è ripida ed è proprio montagna; non dosso, non collina ma proprio montagna, di rocce e alberi, boschi e macchia. Sta lassù appesa, a bocca aperta sembra e ha ragione fossati, sembra a guardarla che aspettiamo che riprenda il mare. E mentre guidavo nella strada stretta…

e voglio assomigliarvi

da piccoli nel nostro paradiso andavamo sui prati, lungo il torrente, nei boschi. si arrivava dai nonni e ci si catapultava fuori dalla macchina. le sensazioni sono quelle che restano e non so descrivere. tempo fa eravamo bambini, mio fratello e io. e mio fratello era più bambino di me, una testata di capelli biondi a caschetto, gli occhi scintillanti, timido e emotivo tenero e pauroso. un topobambino. si correva e giocava in un prato di erba non troppo alta, si passeggiava fingendo di cercare…