Anna stava dipingendo a suo modo Starry Night.
Siamo in pieno periodo Van Gogh; dipinge, disegna, legge e rilegge la sua vita; tutto è cominciato per colpa mia e del bellissimo libro di Irving Stone che stavo leggendo, brama di vivere.
Ne ho un po’ parlato con Anna e Marco e poi mi sono ricordata di avere un libro per bambini sulla vita di Van Gogh, Vincent Van Gogh e i colori del vento.
Così lo hanno letto.
Anna ha passato tre fasi, come spesso le succede: quella dell’ascolto, quella della metabolizzazione della storia (la interiorizza, la rimugina tra sé, penso se la elabori per accettarla) e la terza fase, quella in cui la storia diventa sua e si riempie di domande e particolari.
Comunque, ieri era impegnata a dipingere.
A casa da scuola perché non stava bene, dipingeva e ascoltava musica.
Parte ascoltando musica da bambini, un po’ di principessa Sofia e Frozen.
Poi però a un certo punto posa pennello e colori, prende in mano il tablet e si mette a cercare su Spotify.
Finché non trova la canzone che voleva.
Io sto levando la roba stesa. E la canzone comincia.
Anna: – mamma lo senti?
Io: – sento cosa, Anna?
Anna: – Lo senti? Senti l’odore della musica buona?
La canzone è questa.
Lasciatemi commuovere.
Perché io lo so cos’è l’odore della musica buona.
E non avevo mai trovato la definizione giusta di questa sensazione, fino alle sue parole di oggi.
E’ quella cosa che differenzia una canzone che piace da una canzone che ti passa tra cuore e polmoni.
E lei lo ha capito.
E ha trovato le parole prima di me.