dov’è il confine

restiamo volentieri ad aspettare

che la nostra casa stessa riprenda il mare

ieri tornavo a casa in macchina, arrampicandomi sulla collina; e guidando guardavo lassù, sul versante, dove la mia casa mi appare aggrappata.
arrivando da qui la montagna è ripida ed è proprio montagna; non dosso, non collina ma proprio montagna, di rocce e alberi, boschi e macchia.
Sta lassù appesa, a bocca aperta sembra e ha ragione fossati, sembra a guardarla che aspettiamo che riprenda il mare.
E mentre guidavo nella strada stretta e a curve, con davanti il muro della montagna, pensavo che non ci si crede che a voltarsi, o solo a guardare nello specchietto retrovisore, compaia il mare, distesa piatta, come fosse un respiro dato a quei monti ripidi.

e stamattina la sveglia è stata nella neve; dal terrazzo i monti sembravano alpi.
e il mare invece, azzurro verde di freddo.

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