Vista da lui
“mamma, la merenda l’ha finita, la vogliamo tirar giù dal seggiolone questa povera donna?”
“mamma, la merenda l’ha finita, la vogliamo tirar giù dal seggiolone questa povera donna?”
guardando insieme un filmino fatto quando aveva due anni: “mamma, vorrei tornare nei miei tempi“
Oggi ho cominciato a leggere al topobambino favole al telefono di Gianni Rodari. Io ricordo che da piccola lo adoravo. E’ la prima volta che leggiamo un libro in cui deve solo ascoltare. Di solito siamo abituati a leggere libri con le figure, i disegni, leggere la storia tutti e due con gli occhi sul libro. Stasera abbiamo inaugurato la fase “io leggo e tu ascolti”. E devo dire che è stato bello e divertente. Le “favole al telefono” sono racconti brevi e semplici e…
Il tamagotchi ha passato la boa dei nove mesi. Ora chiama “mmamma” quando mi vuole e prova a chiamare il topobambino.. “ma! Ma!” Che sembra “mamma” ma non lo è.. Prova a ripetere qualche parola e si arena sulla prima sillaba, oggi “ba” era la banana. Anche la nonna ha avuto il suo momento di gloria, anche se alla pronuncia è più “nenna” che “nonna” 🙂 Da un paio di giorni indica col dito, succede quando vuole qualcosa o le piace qualcosa, oppure quando vuole…
Silenzio. La nonna e il topobambino sono seduti sulla riva del torrente, tra gli alberi, accanto al laghetto. Mangiano nutella, bevono succo di frutta. Il cielo è sereno, fa caldo. La nonna e il topobambino si godono la pace, La brezza, l’acqua, l’azzurro. In silenzio, neppure lui parla. Alla nonna viene in mente la pace della sera di Pascoli. “il giorno fu pieno di lampi Ma ora verranno le stelle Le tacite stelle Nei campi C’è un breve gre gre di ranelle Le tremule foglie…
il topobambino è un instancabile parolaio. ha sempre qualcosa da dire e quando non gli viene in mente niente ha lo stesso qualcosa da dire. parole a vanvera, accostamenti nonsense, canzoni inventate, un ricordo scavato di fretta e furia, un’idea improvvisa, una poesia dell’asilo. parla quando gioca – fa una specie di continua telecronaca -, parla quando siamo in macchina, parla quando è seduto sul gabinetto, quando ascolta musica canta… parla quando disegna, parla quando fa il bagno, parla quando mangia. oggi a pranzo parlava…
dopo la broncopolmonite del topobambino un mese fa; dopo la bronchite del topobambino una manciata di giorni fa; durante la mia influenza in corso da oggi; durante l’influenza del tamagotchi in corso da stasera; tralasciando i picchi invernali e primaverili; vorrei riuscire a lasciarmi andare ad una bella risata, che mi manca tanto. senza invece andare a dormire col pensiero asmatico del giorno dopo.
Quattro anni e mezzo fa io, spirito libero, anima intrisa di viaggi e avventura, ho partorito un piccolo grebano che, fuori dal suo territorio conosciuto, è un concentrato di malinconie, nostalgie e ansia di perdersi. Il suo unico desiderio, trascorso il primo giorno di vacanza, è quello di tornare a casa, riprendere contatto con le sue cose, i suoi giochi, il suo mondo, i suoi paciughi, sua nonna, il suo lettino (“sono stanchissimo stasera, torniamo ora che devo andare a dormire nel mio letto“…). Se…
“mamma, mi fa male il tubo di scarico del corpo umano” (per la cronaca, non si capisse, era un mal di pancia..)
“mamma, vieni a vedere, sto giocando al corpo umano” il topobambino è seduto a un tavolino e sta mettendo in fila blocchi di lego. “bene! e questi cosa sono?” “gli spenmatozoi” :-O