e adesso ciao, asilo

E così eccoci qui.
Eppure era ieri che scendevamo col grembiulino a quadretti a piedi per la strada per il primo giorno di asilo.
O che spiavo le finestre chiuse dal terrazzo.

E ora siamo qui.
A guardare un topobambino diventato più grande e più lo guardo più mi sembra piccino.
E sono qui che mi si riempiono  di lacrime gli occhi.

Ha salutato l’asilo ieri, il nostro meraviglioso asilo.
Come ha detto ieri qualcuno sul palco della recita, “la famiglia dell’asilo“.

Ha cantato, saltato, ballato, recitato con la sua consueta carica di allegria, entusiasmo.
Ma quando è arrivata la fine della recita, quando è entrato insieme agli altri bimbi che con lui cominceranno il viaggio della scuola elementare, nel suo vestito da diplomato… allora forse ha capito che si chiudeva qualcosa, per la prima volta. Che cominciava un altro viaggio ma che bisognava lasciare davvero questa nave così bella e sicura.
Forse ha capito che era il primo passaggio verso qualcosa, questo crescere di cui tanto si parla ma del quale non ci si rende conto.

Forse ha capito il mio orgoglio e la mia paura.

E piangeva il mio cucciolo, piangeva senza singhiozzi, solo con grosse lacrime tonde che gli rigavano le guance.
Si guardava intorno un po’ spaurito e mi guardava e sapeva che stavo capendo.
So che lo sapeva.

Ha tenuto gli angoli della bocca piegati, bagnandosi le guance.
Ha preso il diploma dalle mani della maestra, con gli occhi ancora più brillanti e lucidi.

E poi, appena finito, è sceso ed è corso qui. Da me.
E si è lasciato andare ai singhiozzi.
Con me.

Cucciolo, cresci.
E’ solo questo. Cresci.

E se piangi di malinconia non è altro che un buon segno.

One thought on “e adesso ciao, asilo

  1. .. il tempo che passa e che non puoi fermare.
    le tappe piccole e gradi della vita.
    è bello invecchiare assieme.
    vedervi crescere, cambiare pelle,
    ed essere in qualche modo al vostro fianco ..

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