Ciao Lupa

La Lupa se ne stava persa nel bosco, forse era scappata e non sapeva più trovare la strada, forse era stata abbandonata.

Più probabile la seconda, perché nessuno ne ha mai rivendicato lo smarrimento nonostante le nostre ricerche e poi perché la prima volta che la nonna la vide era nello stesso preciso punto in cui la ritrovò il giorno dopo.
“Intanto prendiamola, portiamola a casa e diamole da mangiare, poi vediamo”

Quel “vediamo” sono 13 anni fa.

13 anni con noi.

Con noi, con la Nike, con Benni, con la Milla.

Strano carattere il tuo; schivo e altero ma sempre più vicino a noi uomini man mano che invecchiavi.
Sempre più incline alla malinconia, forse.

13 anni sono tanti.
Sono ricordi, montagne di ricordi.
Lo faccio spesso il gioco “pensa una cosa e vedi quali sono le prime immagini che ti vengono in mente”

La prima fotografia che mi sale in gola è la notte in cui mio padre se n’è andato e tu vagavi inquieta fuori e guardavi e ululavi verso le fasce, come a salutare chi passava come un soffio.

Poi quella volta che sei scappata inseguendo caprioli e ti abbiamo persa nei monti per due giorni. E  hai camminato e corso senza sosta, senza fermarti. Abbiamo tappezzato i paesi di volantini e alla fine ti abbiamo ritrovata a 20 chilometri da dove eri scappata.
E quando ci hai riconosciuto da lontano ci sei corsa incontro stremata e ti sei buttata in terra con i polpastrelli sanguinanti. Non riuscivi più a camminare.

Quando ululavi e sembravi davvero un lupo; e quando correvi su per i monti, tu molto più sgraziata degli altri, meno agile, più impacciata ma sempre così fiera!

Ma soprattutto il modo che avevi di girare intorno alle persone, di restarne distante in modo fiero, di osservare da lontano, di non mostrarti mai disarmata.
Altéra e fiera, questo eri.
Ma poi ti si stuzzicava un po’ e ti mettevi a giocare, a saltare sulle tue zampe lunghe e la Milla che ti correva intorno.

Ciao Lupa.
Come dice l’Anna, mi piace pensarti di nuovo insieme a Benni; chissà che gioia quando ti ha visto arrivare, chissà che feste!
Ti ho accompagnato al tuo ultimo sguardo sul mondo come ho accompagnato Benni due anni fa.
Le stesse parole ti lascio qui.

Riposate  insieme, vicini, sotto la stessa grande quercia

…dopo il tuo ultimo sguardo sul mondo
non ti do pietra sul tuo corpo
perché pesante ti sembrerà
cercherò un albero giovane e forte
quello sarà il posto tuo
per ritornare anche dopo la morte
sotto quel cielo che dicon di Dio…

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