22 ottobre, la sera prima del giorno

Ed eccomi qui.
A guardare Genova dall’alto, ad aspettare domani, a cercare di non pensare al mio topobambino che ora dorme beatamente a casa della nonna ma che ogni tanto dice che “mi aspetta” e che non vuole andare a scuola domani..
Eccomi qui tra un monitoraggio e l’altro in una stanza singola con bagno personale e vista sui tetti genovesi (ospedale pubblico eh!) che mi riporta a tre anni e mezzo fa.. Qui era tutto diverso ma la vista era la stessa.
Eccomi qui ad aver paura soprattutto, direi più che impazienza.. Come un velo protettivo vorrei stendermi sul topobambino perché è lui il mio pensiero forte, non lei.
Sì, è così, lo ammetto.
Intanto mi hanno già ritirato i sacchettini con le tutine, sono già pronti al nido.
Mi gira un po’ la testa.
La stanza è vuota.
E’ quasi notte.
Il reparto è semivuoto e silenzioso, c’è solo un bimbo che piange da qualche parte, in qualche stanza.
Passerà.
Ho portato l’ipod eh, ma ho paura a tirarlo fuori.. Non so se la musica mi fa bene adesso. Per ora ho i miei due fiorellini, quelli che mi ha dato il topobambino quando sono partita da casa.
“grazie topo, fatti dare un bacio, vieni” gli ho detto
Mi ha risposto “ma non sono per te mamma, sono per il dottore..”

3 thoughts on “22 ottobre, la sera prima del giorno

  1. No, mi dispiace deluderti mi collego col solito cellulare. Non potrai mandare il video in streaming della tua signora che pastorisce. Però potrai aggiornare le statistiche di accesso alle sale parto, questo col cellulare riesci a farlo 😛

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