i pazzi sono fuori

c’è cielo plumbeo e caldo e umido oggi.
e un cioccolatino a forma di cuore fasciato nella stagnola rossa.

nel corridoio della stazione stamattina passavamo tutti in una fiumana, mentre un barbone seduto a terra a sostenere il muro gridava “mulinex! mulinex!”
pazzo bruciato dall’alcol o dalle sigarette, parole a vanvera, parole incomprensibili.
eppure ho pensato che aveva ragione, mi sono sentita un pezzettino di qualunque cosa
forse più una verdura
infilato in un frullino o un tritatutto e poi rovesciato lì.
come tutti gli altri che camminavano a passo veloce accanto e me, mi superavano e li superavo, eccoci, frullati per un’ora su treni rumorosi e rovesciati dentro una stazione come a riempire un bicchiere, una pentola.
camminiamo e siamo un’onda, un flusso di verdure tritate, una spremuta di agrumi, un succo di pomodoro.

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