rotola nell’erba e si butta sui cani, pazienti e amorevoli
ieri l’ape è diventata “pae”, si tratta di un’evoluzione, prima era solo “pe” ora siamo passati ad un suono articolato.
nella sera fresca ma non novembrina abbaia con i cani alla luna e alle ombre.
non ha paura del buio, a volte lo ritrovo a giocare in una camera oscura, come se nulla fosse.
di timidezza nasconde la faccia nel mio collo ed è una sensazione bellissima per il mio egoismo; mi sento una casa, una coperta, un abbraccio.
ma la cosa più bella è che ha imparato a baciare.
baci con lo schiocco di labbra appoggiate alla guancia.
proprio bacini veri.
“bacino alla mamma” e arriva a passo spedito buttando avanti le labbra sulla mia guancia.
oppure arriva a passo spedito si leva il ciuccio, lascia uno schiocco e si rimette il ciuccio. E riprende la sua occupazione di prima.
Questa del bacino forse è stata l’emozione più forte che mi hanno dato le sue evoluzioni. Perchè anche il chiamare mamma non è stato improvviso, è nato da un modulare che si è evoluto.
Qui invece, un bel giorno si è svegliato e aveva lo schiocco sulle labbra.
Da schiantare il cuore.