Diventare “un po’ grande”

Lo avevo scritto qui: l’Anna che alla sera si addormenta addosso a me e io che la respiro e assaporo l’abbraccio. Il vizio mio e suo. Il calore scambiato. Oggi comincia il nuovo anno e lei ha voluto lasciare il lettino per il letto grande. E ha voluto andare a dormire da sola. Buonanotte, bacino e l’ho lasciata lì. Il topobambino era agitato, si è alzato ed è venuto in sala: “Ce l’ha fatta?” Mi ha chiesto. Siamo andati a vedere. E lei si era…

Il cuore che batte

Tamagotchi: mamma ma che cos’ho qui? Io: è il cuore! Lo senti che batte? E’ il tuo cuoricino! Tamagotchi: ma acche tu ce l’hai? Io: e sì, ce l’ho anch’io Tamagotchi: e acche papà? E acche macco? Io: sì Anna, anche loro, tutti lo abbiamo Topobambino: Sì sì Anna ce l’abbiamo tutti! Tutti tutti! Tutti tranne Dio e i marziani! :-O

Sarà il brivido di averti addosso

E’ un vizio lo so, un retaggio di quando la allattavo e la sera si addormentava così, ciucciando. Alla nanna della sera il Tamagotchi si addormenta in braccio a me sul divano. Anzi non in braccio, addosso è una descrizione più appropriata. Al pomeriggio no, se ne va tranquillamente nel suo lettino. Ma la sera deve mettersi lì, pancia addosso a me, stile marsupioterapia. E gliel’ho detto, tutti i bimbi si addormentano nel loro lettino, Marco ha sempre dormito da solo da quando è nato,…

la devozione del cane ansioso

La Milla è sempre stato un cane emotivo. Apprensivo, devoto, remissivo anche. Più invecchia però, più questi aspetti si acutizzano. Il Tamagotchi ha un po’ di tosse: niente di che ma capita che di notte tossisca un po’. Il fatto è fonte di immensa preoccupazione per la Milla. Appena lei tossisce la Milla si alza preoccupata dalla sua cuccetta e viene ad avvisarmi. Arriva al bordo del letto e a colpi di zampa mi chiama. E a niente vale tranquillizzarla a parole o provare a…

io sono dentro gli occhi tuoi, Vincent

In realtà siam partiti per andare a Ikea a comprare un tavolino il topobambino, il tamagotchi, la nonna e io. Non ci è neppure venuto il dubbio che potesse essere chiusa, a pasquetta. E invece chiusa era. E allora? Facciamo un salto in centro. Bella Genova tra i turisti. Peccato solo che sia quasi tutto chiuso: negozi, bar… anche le librerie. E se andassimo a vedere Mediterraneo? Ma sì dai, andiamo. Proviamo! Coi due nanetti proviamo! E così siamo andati. E qui vi racconto quello…

Il corpo umano: bones

Qualche sera fa il tamagotchi ha approcciato il corpo umano. Ha trovato un libro della Disney che avevo comprato un paio di anni fa per il topobambino che all’asilo “studiava” il corpo umano e si era appassionato all’argomento. Allora lo abbiamo letto e le ho spiegato che dentro ha le ossa. Questa cosa le è piaciuta da matti! Così gliele facevo sentire dove la sua ciccia permetteva: la testa, le ginocchia, i gomiti… non la finiva più di studiarsi! “e ce ho anche nelle mani???…

macheda, l’uomo nuovo

In questo periodo calcisticamente da dimenticare, in questo mercato di svendita blucerchiata, segno questo aneddoto di una quindicina di giorni fa (quindi antecedente alla depressione per la dipartita del Pazzo verso lidi nebbiosi). Il tamagotchi, altrimenti detta “spugna” o nel dettaglio “sentoanchequellochenonimmaginate” l’altro giorno, mentre guardavamo la partita fa: “c’è a pattita?? giocca a Pamp?” “sì” dico io… e lei: “a Pamp ha uno nuovo, macheda” :-O cioè, la Samp ha comprato uno che si chiama Macheda davvero. ma lei che cacchio ne sa????? Non…

babbo natale è sempre il benvenuto

Natale è andato. Regali in quantità industriale. Bambini emozionati e felici. Io stanca morta. Topobambino con varicella. Tamagotchi con varicella in arrivo. La sera del 24, a casa per malattia ovviamente, il topobambino aveva paura di sentire l’”oh-oh-oh!” di Babbo Natale. E poi: “ma il camino è stretto, come fa a passarci?” “ma le renne mica volano!” “ma dove si ferma la slitta?” “ma possibile che non si faccia vedere?” (e subito dopo: “io non lo voglio vedere, no no no!!!”) la risposta a tutto…

mamma amica mia

Stasera eravamo romanticamente sedute in bagno, il tamagotchi impegnato a fare “una cacca gande e una pizzinna” e tra uno sforzo e l’altro mi guarda, mi fa una carezza – “cara” – e mi dice: “a mamma è mmia amica…” Io non credo che essere “amica” della propria figlia sia la cosa giusta da fare, sia il ruolo giusto. Ma ha due anni, per adesso posso commuovermi senza farmi domande 😀