C’è il braccio di mio padre

“C’è il braccio di mio padre. Rigido, teso. Sembra un braccio di legno tenuto su da un filo. Non è abituato a stare al centro di qualcosa. Avanza piano, non sa se salutare la gente o guardare soltanto avanti, fa una via di mezzo, saluta con gli occhi, trema.

Quando la sua bara passerà nello stesso corridoio tra gli stessi banchi lui sarà più a suo agio e io avrò nostalgia di questo giorno demenziale solo per lui, per il suo braccio di legno che mi traghettava come fossi di cristallo.

Se gli avessi detto andiamocene, se mi fossi avvicinata al suo orecchio per sussurrarglielo, lui non avrebbe fatto una piega.
Il suo braccio si sarebbe ammorbidito, sarebbe tornato di carne, mi avrebbe presa per mano, io avrei buttato i tacchi e saremmo scappati sul sagrato.”

Margaret Mazzantini, Venuto al mondo

One thought on “C’è il braccio di mio padre

  1. …Mi spaventa a volte leggere quello che scrivi quando c’è lui di mezzo.
    Perchè mi mette davanti a quello che proverò io, un giorno.

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