C’è sempre un motivo

E’ strano, a casa alle dieci di sera crollavo sul divano, qui arrivo a notte e non riesco a dormire. Poi quando mi assopisco è ora di un nuovo aerosol e così perdo il sonno daccapo.
E allora penso. E sento bambini piangere, che è il terzo motivo per cui voglio uscire di qui al più presto. Il primo è lei guarita, il secondo è il topobambino che mi manca da soffocare.
Il quarto è la vista da questa stanza.
Penso. Penso che a volte ci aspettiamo qualcosa. E non la chiediamo per orgoglio, perché non ne abbiamo la forza o perché se non fosse spontanea perderebbe valore.
Ci aspettiamo qualcosa e non accade.
E facciamo fatica a capire perché.

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