Del mal d’orecchio e della supposta

E’ l’una di notte, sono scaduta da un giorno, aspetto che l’inquilina qui si decida a uscire sperando di non doverla far tirare fuori a forza. Ho sonno da morire e il topobambino stasera ha vomitato la cena e si sveglia ogni quarto d’ora circa lamentandosi per un mal d’orecchio che mi butta nello sconforto perché non so cosa fare.. Non ne ha mai avuto, non ne ha mai sofferto e non ho niente di “specifico” da dargli. Allora gli ho messo una supposta di lonarid sperando faccia effetto e aspetto qui sul divano. Aspetto che non pianga. Che continui a dormire.
Andando a cercare un aspetto divertente, stasera ho scoperto che il topobambino ha un suo chiaro concetto di cura. Io gli metto la supposta, questa risale con la sua forma a missile tutto il corpo e cammina cammina arriva là dove c’è bisogno, nella situazione specifica all’orecchio.
Ecco perché piangeva lamentandosi del male e continuava a dire “mamma, non arriva.. Non arriva..”.
Comunque sono qui, per ora non si è risvegliato.
Forse la supposta è arrivata.

5 thoughts on “Del mal d’orecchio e della supposta

  1. Sì sono più che stufa.. Sono un po’ avvilita perché mi sa che dovrò rassegnarmi all’induzione.
    Per lo sfratto.. mi hanno consigliato l’olio di ricino. Non ce la posso fare..

  2. Io da piccola ero convinta che le flebo facessero uguale. Era l’ago che risaliva la vena fino al punto “dolente” e passava tutto…

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