l’anima in concerto

a sentire vecchioni in quel piccolo teatro non so quanti fossimo.
era pieno ma sembrava di essere in un salotto e questo deve aver provato anche lui, perché ha regalato uno di quei concerti che non si dimenticano, un po’ costruito e un po’ improvvisato, un po’ cantato e un po’ recitato a braccio.
Con la musica di un pianoforte a coda e di un contrabbasso ad accompagnarlo, tutto qua.
Da sciogliersi, per me che ho la mia vita percorsa sulla sua colonna sonora.

e quando ha cominciato “figlia”… mi ha regalato lacrime che non dimentico.

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