nel vento nel buio

il topobambino, che è un parlatore in una lingua sconosciuta, metà giapponese metà tedesca, da ieri dice una parola nuova
buo
che è il buio della sera, della notte.
mi fa ridere perché non si ricorda mai come si chiama l’orso e allora quando glielo chiedo farfuglia qualcosa di simile e ride, come a dire dai, dimmelo tu.

stanotte un vento fortissimo ululava dietro la casa ma lui è abituato ormai, non si sveglia e non ha paura. E alle cinque e mezza una falce di luna era appesa sul mare, sopra al profilo delle colline davanti a casa, mentre l’aria limpida rimandava luci di paesi e città che sembrava di toccarle.

bello, bellissimo.

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