a vivere col cuore dentro il naso

giochiamo sulle gradinate della piscina.
una signora guarda il topobambino, si avvicina, lui le tocca il naso per vedere se fa rumore
i nasi quando vengono schiacciati fanno peee, bibip oppure mimiiii

la signora si prodiga in complimenti, il topobambino è un tipo che esteticamente colpisce, è vero
quindi si perde un po’ di anima tra gli occhi azzurri e i riccioli biondi sulle orecchie, alla zio paperone
meglio così, mi tengo la finestra aperta sulla sua anima solo io e ci sbircio dentro

lo prende in braccio e lui ci va
così sono più comodo al naso

si avvicina un’altra signora, lei la conosco, le due sono amiche;
le solite feste, i soliti sorrisi, i soliti nasi
la signora che tiene in braccio il topobambino dice sorridendo
–  mio figlio mi fa aspettare, io lo vorrei un nipotino ma mi fa aspettare
e l’altra, sorridendo anche lei
– e io anche, devo aspettare che tuo figlio si decida
sorridendo…

lei ha perso suo figlio a  diciott’anni
il mio cuore si è attorcigliato
aggrovigliato.

e il topobambino cercava di raggiungerle il naso.

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