sei, essere, esserci

certe volte, come oggi, sto appoggiata alla tastiera e lavoro, lavoro, lavoro.
un po’ di musica nelle orecchie, spinta fino in fondo e lavoro, lavoro, lavoro.
mi prende così, vado avanti tra tag che non mi obbediscono, tabelle che si spostano
idee nuove
e ho sonno un po’, lo sento, ma è come se l’inerzia mi portasse avanti

picchio, proprio picchio sulla tastiera senza mondo intorno
senza nessuno senza pensiero quasi
intorno mi faccio il vuoto e vado avanti vado avanti

vado avanti

mi sono fermata ad un certo punto
con le mani abbandonate sui tasti mi sono piegata in avanti
e poi
all’improvviso ci penso
lo penso
lo sento
cazzo, sei qui. sei qui
e all’improvviso il silenzio mi riposa

qui posato dietro di me
qui in piedi dietro di me che guarda quello che faccio, senza capire
ma guarda
e il respiro è riposato
Dio che serenità

Dio, quanto tempo era che non ti sentivo più
lasciatemi piangere

papà

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